Dalla paura alla vanità. Storia del Carnevale di Ivrea

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Il prezzo originale era: 18,00€.Il prezzo attuale è: 17,10€.

Una festa la nostra che vive e si alimenta, un anno dopo l’altro, di trasformazione e che, proprio per questa sua peculiare caratteristica, rimane “sentita” in mille modi diversi, tutti veri e tutti ugualmente meritevoli e fondati. Un momento in cui si cerca avidamente la contaminazione.
Se una miriade di domande (il Carnevale ha un senso? Cosa significano realmente i gesti, i riti che compongono la festa? E questo senso coincide con il significato attribuito al Carnevale da chi vi partecipa? E perché chi vi partecipa tende a dare una motivazione al suo gesto? E tale motivazione rimane costante nel tempo?) fioriscono trasversalmente ad ogni Carnevale questo è il testo in cui trovare risposte da cui ri-partire.
A noi rimane anche la speranza che le future Epifanie eporediesi tornino nuovamente ad essere svegliate dal “canto” dei Pifferi e Tamburi, ad annunciare la nascita di un nuovo anno, ad annunciare la rinascita della Vita. Quel brivido lungo la schiena che ci rende ebbri di un movimento del cuore che non riusciamo a definire.”
Dalla Prefazione, a cura di Gabriella Gianotti e Franco Quaccia

Descrizione

Il Carnevale di Ivrea

Il Carnevale è una festa che ha nella complessità, e nella molteplicità, la sua vera ed intima natura: una festa per la quale ogni interpretazione rischia di essere univoca, parziale e mai veramente persuasiva. Il Carnevale è ambivalente: nega ed afferma nello stesso tempo. È l’ambivalenza dei due corpi in uno solo, analizzata da Michail Bachtin, «uno che dà la vita e che muore, l’altro che è concepito, portato e messo al mondo». Da qui, da questa ambivalenza, nasce – come sottolineava Glauco Sanga – l’impossibilità di qualsiasi «interpretazione univoca del Carnevale, in termini di comico, tragico, gioia, angoscia, liberazione, ribellione, sfogo». Ma l’ambivalenza si può cogliere, quasi respirare, nell’atmosfera stessa del Carnevale: un’atmosfera festiva «intessuta di inquietudini e di ansie» dove la maschera gioca il suo ruolo compiuto e totale di ambiguità. «Le maschere sono spaventose e comiche, incutono terrore e riso. Le maschere sono terrificanti e vitali. La loro ambivalenza sta nel contrasto, tra il terrore che incutono e la licenza che esercitano: è l’ambivalenza del desiderio senza limiti, che attira ed angoscia».

L’autore del volume sul Carnevale di Ivrea:
Danilo Zaia, nato ad Ivrea nel 1957, dopo gli studi di Giurisprudenza si è occupato professionalmente di organizzazione associativa nel mondo sportivo e del tempo libero.
Appassionato di storia locale e di musica è autore di numerosi articoli pubblicati su giornali locali e testate nazionali.
Fa parte del Consiglio direttivo dell’ASAC.

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