Descrizione
L’armistizio di Cherasco del 1796 segue le vittorie napoleoniche: il regno sabaudo perde la Savoia, Nizza e Tenda. Diverse fortezze sono consegnate ai francesi. In pratica i Savoia sono ridotti all’impotenza.
La crisi finanziaria e produttiva, associata ad un periodo climatico disastroso, portano ai moti dell’estate del 1797. Sono i mesi dei tumulti della fame.
Con l’occupazione definitiva del Piemonte da parte dell’esercito del Direttorio nasce il governo provvisorio. Ma dopo pochi mesi il governo, sospettato di antifrancesismo, è soppresso e tutto il potere passa nelle mani del commissario Musset. Sono giorni frenetici. Da oriente spingono le forze austro-russe, che in breve avranno ragione dei francesi.
A Ivrea intanto, la Castiglia viene presa dalle forze conservatrici – antifrancesi e antigiacobine – in quella che viene definita la prima “rivolta degli zoccoli”.
L’autore affronta il tema del Triennio giacobino nella Provincia di Ivrea e più in generale nel Canavese, superando la prospettiva di settore e allargando il campo di ricerca alla realtà sociale dell’epoca. Concede largo spazio alle forze di opposizione al repubblicanesimo, protagoniste della prima restaurazione (maggio 1799).
Il volume approfondisce inoltre le conoscenze sui giacobini canavesani, superando le indicazioni – di parte – fornite dall’inchiesta del 1799. Uno studio rigoroso, con una nuova visione e un nuovo modello di indagine.
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