Il destino non c’entra

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Il prezzo originale era: 15,00€.Il prezzo attuale è: 14,25€.

Descrizione

Colline del Piemonte meridionale, sul finire degli anni Cinquanta. Durante la vendemmia una ragazzina di tredici anni, Adele, è colta da una crisi epilettica, e la sua vita cambia per sempre.
In una famiglia in cui la malattia è disgrazia e la terra e il lavoro sono le cose che più contano, ricoverarla in un istituto appare come la soluzione migliore.
Nella stessa campagna vive Gemma che, dopo la morte della madre, si occupa del padre e dei suoi fratelli.
È affiancata da una zia tanto chiacchierona quanto risoluta ed energica, che l’aiuterà a crescere offrendole una visione del mondo più libera dai pregiudizi di paese.
Le strade di Adele e Gemma si incroceranno per esserne profondamente segnate.

2 reviews for Il destino non c’entra

  1. 0 out of 5

    Splendido spaccato di vita contadina ne “Il destino non c’entra”. Non presenta alcuna caduta di tono e, attraverso uno stile piano e arioso, una buona caratterizzazione dei personaggi, esprime – attraverso modi di dire tradotti direttamente dal dialetto (ma non solo da questi) tutta la ‘piemontesità’ che lo permea.
    Mi ha riportata ai tempi della mia infanzia: belle le atmosfere che evocano silenzi, rumori, colori…
    Che dire? Me lo sono proprio gustato! Complimenti all’autrice e all’editore!

  2. 0 out of 5

    Temi e situazioni “pesanti” per i tempi attuali, dove la semplice assenza di connessione ad internet ci reca disagio interiore.
    L’usus scribendi talmente leggero che rende scorrevole una lettura profonda che ben descrive un periodo storico fatto di sacrificio, insoddisfazione, incomprensione e bigottismo. Una cultura che fondava i propri convincimenti su ciò che potevano pensare e dire i cosiddetti altri; ovvero quelli del paese piuttosto che pensare alla felicità propria e dei propri cari.
    Come sintetizza scientemente il titolo dell’opera: “Il destino non c’entra”; è solo questione di mentalità. Anche in allora – sebbene con un significato diametralmente opposto – si viveva di apparenza.
    Armoniosamente e delicatamente triste.

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